La stagione del mal di gola: come combatterlo

Cos’è la gola o faringe? E’quella parte anatomica che sta in fondo alla bocca e che permette il passaggio dell’aria e del cibo. Possiamo immaginarla come un cerchio, delimitato dalla base della lingua, dal velopendulo e dall’uvola, dai pilatri tonsillari e dalle tonsille (o logge tonsillari).

A cosa serve la gola? Possiamo definirla una PORTA DI PASSAGGIO per il cibo e per l’aria: il cibo e le bevande vengono deglutite e passano nell’esofago e nello stomaco; l’aria viene respirata per il naso e per la bocca e passa nella trachea e nei bronchi. La gola serve anche come cassa di risonanza per la nostra voce. A guardia di questa entrata e a difesa del nostro corpo, Madre Natura ci ha messo del tessuto linfatico (le tonsille e le adenoidi).

Come si presenta il mal di gola? Comincia piano piano con un senso di fastidio durante la deglutizione, poi si trasforma in dolore fino a impedire la deglutizione stessa. Può essere accompagnato da naso chiuso, raffreddore, mal di testa, otite e febbre. La gola è arrossata, gonfia, talvolta con chiazze bianche o con ulcere rosse. Se sono interessate solo le tonsille si parla di Tonsillite, se è interessata tutta la gola si parla di Angina o Faringite.

Quali sono le cause? Le cause sono sempre i batteri e i virus. Il raffreddamento, così come le climatizzazioni, i riscaldamenti eccessivi, l’esposizione all’umidità sono solo la causa scatenante di una infezione latente, magari presa in un luogo affollato da chi sternutiva o tossiva.

Come si cura? Se non vi è febbre, bastano le terapie della nonna: riposo, vapori caldi con essenze di mentolo o altro, gargarismi con acqua e sale o miele e limone, brodini e latte caldi . Un leggero antinfiammatorio (paracetamolo secondo dosi già note e usate) e riposo; no fumo, no antibiotici fai da te, no abuso della voce. Se vi è febbre elevata e spossatezza, la causa è batterica o virale? Chiamare il medico. Infatti quando la febbre si avvicina o supera i 38°-39°, quando le tonsille sono molto grosse e non si riesce a deglutire, e hanno delle placche bianche, quando c’è difficoltà a respirare, quando le ghiandole del collo sono ingrossate e dolenti, quando vi sono dolore all’orecchio e forte mal di testa con nausea, solo il medico di base e lo specialista sapranno quale trattamento effettuare.

Quando usare gli antibiotici? Mai ‘fai da te’! L’antibiotico lo prescrive il medico se necessario: somministrare antibiotici in una forma virale, infatti, vuol dire fare il solletico al virus, abbassare le difese dell’organismo, spuntare un’arma importante verso un futuro eventuale batterio (su 100 persone con il mal di gola solo in 10-15 di loro la causa è un batterio, mentre quasi 90 di loro prende un antibiotico!).

Un mal di gola trascurato può avere complicanze? Sì, e possono essere anche gravi: vi sono complicanze locali o loco-regionali e complicanze sistemiche.
Fra le prime: Ascesso tonsillare: dovuto a batteri, Streptococco e Haemophilus prima di tutti. Questi producono una sacca di pus fra la tonsilla e la sua capsula, il dolore è molto forte e impedisce la deglutizione, la febbre è elevata (> 39° C). Può esserci forte mal di testa e mal d’orecchio.
Otite e Sinusite: il più delle volte si tratta solo di sintomatologia dolorosa associata, che recede quando guarisce la tonsillite. Altre volte i germi risalgono le alte vie aeree e si localizzano nei seni paranasali e nell’orecchio creando del pus.
Broncopolmonite: dovuta al propagarsi verso le vie aeree inferiori dei germi tonsillari. La tosse diventa cavernosa, grassa, provoca dolore al torace e si associa a respiro difficoltoso oltre che alla febbre elevata.
Fra le seconde: Reumatismo articolare acuto (dolore alle articolazioni, noduli dolorosi sulle gambe), cardiopatia reumatica (soffio cardiaco), glomerulonefrite reumatica (dalla presenza di sangue nelle urine fino all’insufficienza renale): queste gravi complicanze sono dovute allo scatenarsi di una reazione autoimmune provocata dalla presenza dello Streptococco beta-emolitico di tipo A.
Mononucleosi infettiva, definita anche ‘malattia del bacio’: comincia con un forte mal di gola e ingrossamento delle tonsille che si ricoprono di chiazze bianche. Si ingrossano poi i linfonodi del collo, ma, soprattutto, si ingrossano la milza e il fegato. Nell’esame del sangue sono aumentati i Monociti e le Transaminasi. La malattia è trasmessa con la saliva ed è provocata da un virus (Epstein Barr virus). Può lasciare per lungo tempo una sindrome da ‘stanchezza cronica’.
Quando operare le tonsille?
NEL BAMBINO – Si sa che le tonsille e le adenoidi (tessuto linfatico dietro le cavità nasali), servono da difesa immunitaria: questo però solo in età infantile. Superati i dieci anni, le adenoidi e le tonsille tendono a ridursi di volume e ad andare in atrofia. Si tolgono quando il loro stato di malattia rischia di fare danni irreparabili. Se vi sono più di 4-5 episodi febbrili l’anno, specie se vi è presenza di streptococco beta-emolitico-tipo-A nel tampone e quindi rischio di malattia reumatica sistemica se sono talmente voluminose da provocare una ostruzione meccanica al respiro e alla deglutizione: il bambino che russa nel sonno e ha delle apnee presenta difficoltà a concentrarsi, è irritabile e può andare incontro a seri disturbi della crescita e del cuore. se il bambino respira a bocca aperta: in questo caso vi possono essere alterazioni nell’accrescimento armonico del volto con alterazione anche del linguaggio.  se vi è otite recidivante, perché a lungo andare vi possono essere disturbi dell’udito.
NELL’ADULTO – Dopo un ascesso. di fronte a flogosi cronica e in presenza di streptococco beta-emolitico-tipo-A con rischio o presenza di malattia sistemica. Oggi, per gli altri casi di ‘tonsille grosse’ in età adulta, che provocano alitosi e/o russamento, esiste un intervento mininvasivo in anestesia locale con la tecnica della radiofrequenza (senza ricovero ospedaliero, senza anestesia generale, senza rischio di sanguinamento e praticamente indolore): le tonsille si riducono di volume, le cripte (i buchi che si notano in superficie) si chiudono e il respiro migliora, anche di notte, riducendo il russamento.

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