La risposta è la Rieducazione del Pavimento Pelvico.
L’incontinenza urinaria, l’urgenza e l’aumento della frequenza urinaria, l’incontinenza anale ai gas e alle feci, il dolore durante il rapporto sessuale, l’eiaculazione precoce, il prolasso genitale, il dolore pelvico cronico, sono disfunzioni del pavimento pelvico assai frequenti nella popolazione. Non sono problemi degli anziani, ma sono sempre più problemi dei giovani, che cominciano a svilupparsi già dopo i 30 anni d’età. Questi disturbi condizionano la vita quotidiana di chi ne è affetto, in quanto portano ad uno stato di disagio che sfocia nell’isolamento, andando progressivamente a limitare le uscite con gli amici, lo sport, le attività lavorative, ma anche i rapporti affettivi con i partner.
Purtroppo in una società dove il sesso è uno degli argomenti più discussi, c’è scarsa informazione sia scolastica che medica sull’insieme dei meccanismi muscolari e neurologici che regolano la minzione, la defecazione e l’attività sessuale.
Contrariamente a quello che si pensa non è “normale” avere perdite urinarie quando si ha la tosse o dopo il parto, non è “normale” usare il salvaslip tutti i giorni, non è “normale” sentire un senso di fastidio e di peso pelvico quando si sta in piedi o quando si va a fare una corsa, non è “normale” non riuscire a trattenere i gas, non è “normale” alzarsi alla notte per andare ad urinare e non è “normale” avere nella testa la mappa di tutte le toilette del paese dove si esce a fare una passeggiata.
Molte figure mediche collaborano con il fine di prevenire, diagnosticare e trattare queste disfunzioni: ginecologi e urologi, medici fisiatri, proctologi, neurologi, fisioterapisti e ostetriche, psicologi.
Quello che non si sa è che nella maggior parte dei casi queste disfunzioni traggono beneficio dall’approccio riabilitativo più che dall’intervento chirurgico, e che, anche qualora esso fosse necessario, la riabilitazione è parte integrante del trattamento. Come chi subisce una protesizzazione d’anca intraprende un programma di esercizi per rinforzare la muscolatura degli arti inferiori, così anche chi viene operato di prolasso, ad esempio, deve rinforzare i muscoli del pavimento pelvico per non sviluppare recidive in breve tempo.
Il problema è che spesso non conosciamo questa parte così importante del nostro corpo, e non sappiamo come usarla e come esercitarla. Esistono tecniche riabilitative che permettono di imparare a percepire la contrazione e il rilasciamento perineale, sia con l’esercizio terapeutico associato alla corretta respirazione, sia con tecniche quali il biofeedback. Il pavimento pelvico si può allenare con gli esercizi, con l’elettrostimolazione (FES) e successivamente attraverso un mantenimento con semplici attività muscolari da inserire nella vita quotidiana. Per i disturbi più importanti come quelli associati a malattie neurologiche o ad esiti di interventi chirurgici per tumori del distretto pelvico, la riabilitazione si affianca alla terapia farmacologica e all’educazione comportamentale, con il fine di ridurre al minimo il disagio al paziente ed insegnargli a gestire la problematica.
Poiché le tecniche di riabilitazione perineale si sono molto evolute negli ultimi 20 anni, e poiché esercizi o tecniche inesatte possono peggiorare i sintomi anziché migliorarli, la figura più adatta per stabilire il corretto programma riabilitativo, dopo l’indicazione dell’urologo o del ginecologo, è il medico fisiatra. Il pavimento pelvico è infatti un distretto muscolare che entra in stretto rapporto con i muscoli lombari, addominali, e degli arti inferiori, e quindi il fisiatra deve prendere in considerazione nel programma riabilitativo anche le abitudini posturali, lavorative e sportive del paziente.
Dott.ssa Federica Corrà
Medico Chirurgo specialista in Medicina Fisica e Riabilitazione